Connect To
di Francesco Musso
Infiammare il confine, arare la terra, soffiare sulle nuvole, connect to life, Principi di connessione
Infiammare il confine
Le cellule danzano, la loro musica è il senso liquido della vitalità.
Senza questo sentire fluido, il corpo si difende armando e corazzando il proprio territorio. Agisce sul confine contraendolo. Scava trincee e innalza muri.
Intraprendiamo così la via della prigionia sensoriale, silenziosa tanto quanto subdola.
Un corpo non vitale, perde il senso dell’interezza e del collegamento organico, blocca il proprio sentire, si spezzetta moltiplicando i confini e limitando i territori da esperire. Si deconnette.
Reso solo “contenitore di un trattenuto” soffre, non generando corrente vitale, cioè quel senso di allegria sottile, simile al passaggio di aria fresca, base necessaria e neutra del senso di unità organica del sé e della capacità di produrre azione.
In questo stato di cose, liberare la vitalità richiede sottoporre l’organismo ad un attacco, uno stress. Bisogna ricorrere a energie che si liberano solo in fase di snervamento organico e mentale. Imponendogli una reazione.
Da qui il pungerlo, massaggiarlo, pressarlo, ferirlo, stimolarlo tipico delle discipline di contatto e cura.
Scuotere, muovere, plasmare, condurre, passare dal fuoco.
Bisogna fornire e introdurre nuova energia nel sistema, calore utile a richiamare altro calore. Frastornare i confini, renderli eccitati, labili e plasmabili. Infiammarli per riconnettere i territori.
Arare la terra
Ossigenare. Rivoltare dinamicamente la terra. Ridisporla per provocare una nuova espressione vitale, caotica.
Comprendere e innescare questo movimento di energia, non colto, non addomesticato ma istintivo e bruciante sta alla base di ogni approccio psicosomatico che pretenda evoluzione dall’essere umano.
Ogni strumento creato è fatto per sostenere una funzione.
Deprivarlo della stessa vuol dire distruggerne il senso e l’identità.
Far vibrare la cassa di uno strumento musicale, ad esempio, ne restituisce il senso vitale, ne attiva lo scopo.
Vibrare, stendersi, torcersi senza restrizioni, trasmuta i propri confini e la propria stessa materia. Questo è il senso dell’arare, smuovere il corpo… creare presupposto per la manifestazione della propria incarnata funzione.
Come umani, esistiamo per trasformarci e divenire più sottili e consapevoli, compenetrando le cose, gli spazi, i sensi, gli altri. Strumenti risuonanti di suono vitale.
Soffiare sulle Nuvole
I fenomeni vitali sono sempre in corso, a retrocedere è il nostro interesse alla loro percezione. Così facendo perdiamo il ritmo, la sincronia col naturale, dentro noi si crea interruzione, sopimento. Per rinnovarsi è utile disarticolare gli schemi abituali, quelli ripetuti anche quotidianamente, usare le unità dei comportamenti complessi e rimontarli ponendo la focale interiore nel sentire sottile.
Soffiare sulle nuvole, senza distogliere lo sguardo mentre queste mutano forma, profondità, senso, relazioni. Caotiche organizzazioni d’imprevedibilità. Spontaneamente arriverà nuovamente la voglia di esistere e il senso del permanere in ascolto quieto e sereno.
Ogni disciplina interessata all’uomo, alla sua salute, corporea, sociale o evolutiva, deve indurre al raggiungimento di questo grado di consapevolezza.
Ricostruire la percezione, generare differenze di stato continue, slegare la vita da forme d’essere ripetitive, restrittive e autofagocitanti. Soffiare sulle nuvole, gioendone.
Connect to life
Il fine ultimo della ricerca umana è connettersi alla vita, aiutarla a manifestarsi nelle sue variegate forme. Fluire con essa. Qualsiasi leva epistemologica, tecnica o antropologica si scelga di usare va bene, purché il linguaggio usato risuoni onesto al proprio Spirito.
Intendo qui definire “lo Spirito” come l’essenza interiore che ci permette di definire e riconoscere la verità e in seconda e più importante istanza definirei Spirito lo stato di coscienza generato dalla connessione alla vita.
Lo Spirito nasce, si manifesta quando si è connessi con la vita, è il segno distintivo di questa connessione.
Qualsiasi sia il campo di ricerca di questa connessione, danza, musica, parola, contatto… si inizia sempre:
- inibendo la stasi del controllo
- creando zone di caos e asimmetrie di potenziale
- stimolando la connessione con il naturale
- permanendo in quiete all’ascolto della condizione generata dal fluire caldo/freddo del Caos
- riorganizzando il proprio ascolto sottile grazie alle capacità dinamiche e pulsanti del Corpo
Principi di connessione per operatori shiatsu e dbn
- Non contenere le tue capacità, liberale, attiva il corpo.
- Viaggia sulla lama del travalicamento, non temere di essere intenso e usare opportunamente il “dolore” come stimolo caotizzante. Il dolore è uno “straniero benefico” in una terra di “controllori nervosi”
- Ogni stimolo va concatenato al precedente e al seguente per creare dialogo.
- Non pensare a cosa fare durante il trattamento, connettersi richiede fiducia nel proprio sentire istintuale.
- Usa il ritmo delle pressioni o degli stimoli, varialo come faresti con il fluire delle parole. Discuti.
- Adopera stimoli che raggiungano profondità diverse, superficiale, media, profonda. Se usi due mani contemporaneamente bilancia sempre l’intensità dei due stimoli e ascolta l’effetto.
- La forza vitale ama manifestarsi lì dove non c’è rigidità, falla tua alleata e ammorbidisciti.
- Tu non ci crederai, ma essere connessi alla vita rende più efficace qualsiasi tecnica, quindi prima costruisci la tua connessione.
- Tutto deve avere un inizio e una fine. Codifica un segno o un atteggiamento fisico che apra e chiuda il tuo periodo di connessione al sentire sottile.
- Vibrare a livello spirituale stanca la materia, quindi durante la pratica non esagerare e dedica un tempo commisurato al sentire sottile, ( 5-10 min) poi usa un approccio fisico e materiale netto.
Indicazioni per la vitalità
Hai raggiunto la connessione con chi ha ricevuto il trattamento se ti riferisce di una strana e nuova sensazione vibratoria interna, una corrente di aria fresca che scorre e permea, reale e tangibile, questa è la vitalità o il cosiddetto “Chi”.
Sei connesso al tuo corpo e il tuo Spirito vibra quando spontaneamente senti gratitudine per la possibilità di vita che ti è data.
Buona pratica…